Alessandro
Ivy Park risponde alle accuse di sfruttamento dei lavoratori
16 Maggio 2016
in News

Questa settimana IVY PARK, la linea sportiva di Beyoncé, è finita nel mirino a causa delle indagini del The Sun, secondo le quali la collezione sarebbe prodotta in condizioni di sfruttamento del personale delle fabbriche.

Secondo le inchieste condotte dal The Sun, la linea [che è una joint venture tra Beyoncé e Topshop] viene prodotta nelle fabbriche in Sri Lanka dove i lavoratori vengono pagati 4.30 sterline al giorno. Diversi dipendenti della fabbrica hanno raccontato la loro versione al quotidiano britannico dichiarando di lavorare circa 10 ore al giorno con 30 minuti di pausa pranzo e di percepire uno stipendio mensile di 18.500 rupie (87.26 sterline).

È comunque al di sopra dello stipendio minimo legale in Sri Lanka che corrisponde a 13.500 rupie al mese.

Jakub Sobik, di Anti-Slavery International, ha affermato: “Aziende come Topshop hanno il dovere di scoprire se queste cose accadono ancora ed è stato dimostrato che le ispezioni da parte di queste aziende non sono andate a buon fine. Dovrebbero insistere con delle indagini indipendenti.”

 

Oggi IVY PARK ha così risposto alle accuse diffuse dal The Sun:

“Ivy Park ha un rigoroso programma di commercio etico. Siamo orgogliosi degli sforzi sostenuti in termini di ispezioni e controlli e i nostri team in tutto il mondo lavorano attentamente coi nostri fornitori e con le loro fabbriche per garantire conformità. Ci aspettiamo che i nostri fornitori rispettino il nostro codice di comportamento e li sosteniamo affinché raggiungano questi requisiti.”

 

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