Alessandro
Miss Millennio: Beyoncé
10 Gennaio 2013
in News

È lei la donna più bella degli ultimi 13 anni.

Sapete, Beyoncé è pronta a ricevere. Dalla sedia su cui è seduta, nella sala conferenze della sua luminosa suite, nonché ufficio, in centro a Manhattan, ad un tavolo elegantemente carico della più fine porcellana, di tovaglioli inamidati e di sushi preso ad asporto da Nobu, potrebbe buttarsi dell’edamame dietro le spalle e colpire i suoi 16 Grammy, tutti nella loro vetrinetta in plexiglas, tassellati al muro. Lei è luminosa, con quel sorriso perfetto e quella pelle color caffè, liscia, che brilla sotto un biondiccio chignon e frangia.
Oggi non mette in mostra nulla di quell’adace corpo che fa restare tutti a bocca aperta e che lei mostra durante le sue esibizioni, nei suoi video e in queste pagine. Questa è la Beyoncé d’affari, la Beyoncé super-composta, alla moda, elegante, responsabile. Indossa i capi creati a mano di ben 7 stilisti, fra cui Ghivenchy ( la spilla dorata che ha al collo), Day Birger et Mikkelsen (la sua graziosa camicia dal colletto  grigio-rosa petalo), Christian Loubotin (il suo tacco 13, rosa e borchiato), e Isabel  Marant (i suoi pantaloni floreali). Non si alza, una videocamera le è già stata puntata verso di lei ed è già accesa,  quindi la saluti solo quando ti stai per sedere. Hai preso accordi per una certa finestra di tempo. Magari un po’ di più, se ti trova divertente.

Sei qui per parlare del suo ritorno post-bambina, che ora ha un anno, che sta sponsorizzando secondo le regole della classica Beyoncé: una guerra-lampo pop. Dopo il suo contratto con la Pepsi e il suo show al Super Bowl, si imbarcherà in un tour mondiale che promuoverà il suo quinto album, ancora senza titolo, che uscirà molto probabilmente ad aprile.
Chi è che non vorrebbe sapere come faccia a fare tutto ciò?

“Ho lavorato così duramente durante la mia infanzia per raggiungere questo obiettivo: quando avrò 30 anni potrò fare quello che voglio. Sono riuscita a raggiungerlo. Mi sento molto fortunata a trovarmi in questa posizione. Ma ho sacrificato molto per farlo, ed ho lavorato più duramente di chiunque altro io conosca, almeno nell’industria musicale. Quindi devo solo ricordare a me stessa che me lo merito”, ha detto Beyoncé.

Ogniqualvolta che voglia ricordarsi di tutto quel lavoro, o di qualsiasi altra cosa abbia fatto nella vita, deve solo camminare lungo il corridoio. Lì si trova infatti una stretta stanza che contiene l’archivio ufficiale di Beyoncé, un complesso di file digitali a temperatura controllata che contiene virtualmente ogni singola sua foto, dai primi scatti con le Destiny’s Child. Ogni intervista che ha fatto, ogni video di ogni show in cui si è esibita. Ogni video quotidiano che ha girato con il proprio portatile.

“Basta far finta di aver capito tutto” si dice in un video particolarmente rivelatore, guardando dritta nella videocamera. “Se ho paura, abbi paura, permettilo, lasciala andare, vai avanti. Penso di aver bisogno di sentire “Make Love To Me” e andare a fare l’amore con mio marito”.

Il santuario di Beyoncé contiene migliaia di ore di filmati personali, compilati da un direttore visivo, che  lei ha assunto, che ha filmato praticamente ogni minuto in cui si sia svegliata, fino a 16 ore al giorno, dal 2005. In questi filmati Beyoncé porta i capelli raccolti, sciolti, con la frangia e senza. Col trucco scenico, completamente struccata, la si può trovare mentre scuote il suo famoso sedere sul palco, mentre poltrisce in camerino o mentre canta a Jay-Z “Yellow” dei Coldplay durante una cena intima, per poi arrivare a letto sfinita e assonnata. Questo database digitale, liberamente ispirato alla biblioteca della NBC, è ancora un progetto lavori in corso. L’etichettatura, la timbratura della data e i rimandi durano da 2 anni, e ci vorranno diversi mesi prima che il progetto venga completato.  Ma già le luci intermittenti segnalano che il prodotto Beyoncé è sano e salvo e pronto per essere invocato, e monetizzato, al solo premere di un bottone.

E questa stanza, che lei chiama “archivio pazzo” ha un ruolo chiave in questo, come dice lei: “Sai, posso sempre dire “Voglio quell’intervista che ho fatto per GQ” e possiamo trovarla”. E perciò sarà sicuramente in grado di trovarla, perché la stanza in cui ti trovi è attrezzata di videocamera e microfono, che stanno registrando non solo ogni singola espressione sua, ma anche tua.
Queste sono le regole di fondo: Prima di avere l’opportunità di vedere Beyoncé, devi prima essere d’accordo sul vivere per sempre nel suo archivio.

Seconda Parte

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Tags: gq, Intervista, GQ Interview