Alessandro
Intervista esclusiva per ELLE: Beyoncé parla di femminismo, potere e di ‘Formation’.
5 Aprile 2016
in News, Intervista

In un’intervista esclusiva per ELLE Magazine, che sarà distribuita in tutto il mondo in 45 edizioni, Italia compresa, Beyoncé parla della sua nuova linea di abbigliamento ‘Ivy Park’, di femminismo, di potere e di ‘Formation’.

L’intervista da noi tradotta è stata pubblicata nell’edizione inglese.

 

ELLE: Iniziamo con Ivy Park. Quanto tempo ci è voluto?

Beyoncé: “Sono ormai 10 anni che faccio shopping da Topshop. È uno di quei posti dove posso davvero far shopping da sola. Mi fa sentire una teenager. Tutte le volte che ero a Londra, era un rituale per me: mi infilavo il mio cappello e mi divertivo perdendomi tra i vestiti. Penso che avere una figlia e invecchiare mi ha fatto interessare maggiormente al fitness e alla salute. Ho visto che non c’era un brand atletico per donne come me o per le mie ballerine o le mie amiche. Nulla che ispirasse le bambine come mia figlia. Ho pensato a Ivy Park come un luogo idilliaco per le donne come noi. Sono andata da Topshop e ho incontrato Sir Philip Green [amministratore delegato di Arcadia]. Credo che inizialmente lui pensasse che io volessi fare un contratto di endorsement, come avevano fatto in passato con altre celebrità, ma io volevo una joint venture. Gli ho presentato la mia idea, la missione aziendale, l’obiettivo, la strategia di marketing: tutto al nostro primo incontro. Credo che fosse piuttosto spiazzato e ha accettato la partnership al 50-50.”

 

ELLE: Hai già fatto linee di abbigliamento in passato. Cosa hai imparato da questa nuova linea?

Beyoncé: “Ho imparato che devi essere preparata. Quando immagini qualcosa, devi impegnarti e metterti al lavoro. Abbiamo avuto infiniti incontri; abbiamo cercato e selezionato stilisti per mesi. Sapevo che l’ingegneria del tessuto e del modello [dei vestiti] dovevano essere la priorità. Ci siamo presi i nostri tempi, abbiamo sviluppato dei tessuti abituali e abbiamo provato a concentrarci maggiormente sull’abbigliamento sportivo. Dato che ho trascorso la mia vita allenandomi e provando, sono stata molto esigente su ciò che volevo. Sudo e faccio i salti mortali, allora abbiamo creato dei leggings a vita alta che stanno bene quando sei in movimento.

 

ELLE: Di cosa sei più entusiasta della collezione?

Beyoncé: “C’è un invisibile cucitura nei nostri capi che ti trattiene la pancia e ti solleva il sedere, così quando sei in bici o quando corri o salti, non senti quell’extra risvolto. Ci sono delle piccole cose come il punto in cui un top arriva sotto le braccia e tutte le zone del corpo di una donna sui cui stiamo lavorando costantemente. Da donna sinuosa e da donna in generale, sono stata molto esigente sulle cose che sento di aver bisogno in un capo. Così ti senti sicura e coperta ma anche sexy. Tutto solleva e trattiene il girovita e migliora la forma della donna. Abbiamo unito alcune caratteristiche trovate nell’abbigliamento sportivo maschile che volevo fossero integrate nei capi femminili. Abbiamo lavorato alle cinghie affinché durassero di più per un sostegno massimo. Ma la base per me è il taglio e l’ingegneria dei tessuti traspiranti e tecnicamente avanzati.”

 

ELLE: Quanto è stato importante l’ethos del brand: l’idea dell’amore per se stessi, delle ragazze e delle donne che si uniscono?

Beyoncé: “Rappresenta l’essenza: celebrare ogni donna e il suo corpo mentre si continua sempre a lottare per essere migliori. L’ho chiamata Ivy Park perché un parco rappresenta la gente. Tutti possiamo andarci, siamo tutti i benvenuti. È un posto qualsiasi che creiamo per noi stessi. Per me è il luogo dal quale proviene la mia spinta. Tutti abbiamo quel posto in cui andiamo quando dobbiamo lottare, o stabilire i nostri obiettivi e raggiungerli.”

 

ELLE: Hai parlato della pressione sul perfezionismo.

Beyoncé: “Si tratta di cambiare la conversazione. Non riguarda la perfezione. Riguarda lo scopo. Dobbiamo preoccuparci dei nostri corpi e di quello che ci mettiamo dentro. Le donne devono prendersi del tempo per concentrarsi sulla nostra salute mentale: prendersi del tempo per se stesse, per il loro spirito e senza sentirsi in colpa o egoiste. Il mondo ti vedrà come tu vedi te stesso e ti tratterà come tu tratti te stesso.”

 

ELLE: Come ti senti nel ruolo di imprenditrice che gestisce la sua azienda?

Beyoncé: “È appassionante ma avere il potere di prendere tutte le decisioni finali e essere responsabile per queste decisioni è sicuramente un peso e una fortuna. Per me potere vuol dire far sì che accadano delle cose senza chiedere il permesso. Riguarda il modo in cui le persone percepiscono se stesse e il mondo che hanno attorno. Tiene in piedi le persone con orgoglio.”

 

ELLE: Diventare madre ha aumentato il desiderio di rendere in qualche modo il mondo migliore?

Beyoncé: “Certo. Come ogni madre voglio che mia figlia sia felice, sana e che abbia l’opportunità di realizzare i suoi sogni.”

 

ELLE: In che modo vuoi cambiare le cose per la sua generazione?

Beyoncé: “Mi piacerebbe contribuire a eliminare la pressione che la società mette sulle persone per farle entrare in determinate scatole.”

 

ELLE: Quali lezioni ti hanno insegnato i tuoi genitori?

Beyoncé: Tantissime… il regalo di essere generosa e di prendermi cura degli altri: non mi ha mai abbandonata. Ho anche imparato che il tuo tempo è il bene più prezioso che possiedi e devi saperlo usare bene. I miei genitori mi hanno insegnato come lavorare sodo e in modo astuto. Entrambi erano imprenditori: li guardavo sforzarsi a lavorare 18 ore al giorno. Mi hanno insegnato che nulla che vale la pena ottenere si raggiunge facilmente. Mio padre insisteva sulla disciplina ed era duro con me. Mi ha spinto ad essere una leader e una pensatrice indipendente. Mia madre mi amava incondizionatamente, mi sentivo sicura abbastanza per sognare. Da lei ho appreso l’importanza di onorare le parole e gli impegni. Una delle migliori cose di mia madre è la sua capacità di percepire quando sto attraversando un momento difficile. Mi scrive le preghiere più forti e arrivano sempre quando ne ho bisogno. Mi sento inserita nel suo wifi emotivo.”

 

ELLE: Durante il Mrs. Carter Show World Tour sembrava che accogliessi il tuo potere in un nuovo modo: mostrando la parola ‘Femminista’ con le lettere in grassetto rosa sui display nelle arene. Cosa ti fatto adottare quel termine?

Beyoncé: “Ho messo la definizione di femminista nella mia canzone [***Flawless] e durante il mio tour non per propaganda o per proclamare al mondo che sono una femminista, ma per chiarire il vero significato. Non sono convinta che le persone conoscano o comprendano chi sia una femminista, ma è molto semplice. Si tratta di una persona che crede negli stessi diritti per gli uomini e per le donne. Non capisco la connotazione negativa della parola o perché si debba escludere l’altro sesso. Se sei un uomo e ritieni che tua figlia debba avere le stesse opportunità e gli stessi diritti di tuo figlio, allora sei un femminista. Abbiamo bisogno che le donne e gli uomini capiscano i modelli doppi che tuttora esistono in questo mondo e ci serve una conversazione vera così possiamo iniziare a fare dei cambiamenti. Chiedi a chiunque, uomo o donna, ‘Vuoi che tua figlia guadagni 75 centesimi quando merita 1 dollaro?’ Quale pensi che sia la risposta? Quando parliamo degli stessi diritti, ci sono questioni che riguardano le donne sproporzionatamente. Ecco perché ho voluto collaborare con [le organizzazioni filantropiche] Chime For Change e Global Citizen. Loro comprendono come le questioni legate all’istruzione, salute e ambiente nel mondo influenzano l’intera esistenza di una donna o quella dei suoi figli. Stanno organizzando dei programmi per aiutare quelle ragazze che affrontano letteralmente la morte perché vogliono imparare e prevenire la morte delle donne durante il parto perché non hanno accesso all’assistenza sanitaria. Lavorare affinché spariscano queste disuguaglianze vuol dire essere femminista, ma più di tutto, mi rende un umanista. Non mi piace nessun etichetta. Non voglio definirmi una femminista come se fosse la mia unica priorità sul razzismo, sessismo o altro. Sono solo stufa delle etichette e stanca di essere etichettata. Se credi negli stessi diritti, nello stesso modo in cui la società permette a un uomo di esprimere il suo lato buio, di esprimere il suo dolore, di esprimere la sua sessualità, di esprimere la sua opinione: le donne hanno gli stessi diritti.”

 

ELLE: Cosa vuoi dire a quelli che pensano che non puoi essere una femminista e accogliere anche la tua femminilità?

Beyoncé: “Sappiamo tutti che non è vero. Scegliere di essere una femminista non ha nulla a che vedere con la femminilità, o se è per questo, con la mascolinità. Noi tutti non siamo un’unica cosa. Non tutti quelli che credono negli stessi diritti per gli uomini e per le donne parlano allo stesso modo, si vestono allo stesso modo, o pensano allo stesso modo. Se un uomo può farlo, una donna dovrebbe poterlo fare. È molto semplice. Se tuo figlio può farlo, anche tua figlia dovrebbe poterlo fare. Alcune cose che insegniamo alle nostre figlie, permettendogli di esprimere le loro emozioni, dolori e fragilità, dobbiamo permettere e sostenere i nostri uomini e ragazzi a fare lo stesso.”

 

ELLE: C’è un momento nella tua vita in cui hai capito che avevi il vero potere?

Beyoncé: “Direi che ho scoperto il mio potere dopo il primo album delle Destiny’s Child [1998]. La casa discografica non credeva che fossimo delle pop star; ci avevano sottovalutato e allora ci hanno permesso di scrivere le nostre canzoni e di fare i video come volevamo. Alla fine è stata la miglior cosa perché quello è il momento in cui sono diventata un’artista e ho preso il controllo. Non era una cosa cosciente: perché avevamo un’immagine di noi stesse e nessuno si preoccupava di chiederci quale fosse. Allora ci siamo create la nostra visione da sole e appena ha avuto successo, ho capito che avevamo il potere di creare qualsiasi immagine volessimo per noi. Non dovevamo rivolgerci ad altri autori o aspettare che la casa discografica creasse i nostri piani, avevamo il potere per creare tutto da sole.”

 

ELLE: Cosa pensi che le persone non capiscano di chi sei veramente e in particolare del messaggio che hai presentato con ‘Formation’?

Beyoncé: “Sono un’artista e penso che l’arte più potente spesso non venga compresa. Ma chiunque percepisca il mio messaggio come anti-polizia sbaglia completamente. Ho così tanta ammirazione e rispetto per gli ufficiali e per le famiglie degli ufficiali che si sacrificano per la nostra sicurezza. Ma mettiamo le cose in chiaro: io sono contro le ingiustizie e le brutalità della polizia. Sono due cose distinte. Se celebrare le mie origini e la mia cultura durante il mese della storia dei neri [Black History Month] ha messo qualcuno a disagio, quei sentimenti erano lì molto prima di un video e molto prima di me. Sono orgogliosa di quello che abbiamo creato e sono felice di essere parte della conversazione che sta avanzando le cose positivamente.”   

 

ELLE: Cosa vuoi realizzare con la prossima fase della tua carriera?

Beyoncé: “Spero di poter creare l’arte che aiuta le persone a guarire. L’arte che fa sentire le persone orgogliose della loro lotta. Tutti provano dolore ma a volte è necessario sentirsi male per cambiare. Il dolore non è piacevole: ma non ho potuto tenere mia figlia tra le braccia fino a quando non ho affrontato il dolore del parto!”

 

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