Alessandro
Beyoncé si racconta in una lunga intervista a British VOGUE
5 Novembre 2020
in News

Artista, filantropa, imprenditrice. Beyoncé parla in una lunga intervista con Edward Enninful della famiglia, della moda, della pandemia, della filantropia e dei suoi progetti per la copertina di British Vogue di dicembre 2020.

Edward: Beyoncé, che onore averti sulle nostre copertine. Com’è andato il servizio fotografico con Vogue e ti sono piaciuti gli abiti personalizzati?

Beyoncé: Prima di tutto sono molto felice di lavorare con te. Sono una tua grande fan di tutto quello che fai. Il servizio è stato divertente e ho amato tutti gli abiti che sono stati creati. Ancora non ci credo che sei rimasto con noi su Zoom per tutte le 12 ore.

Edward: È stato un piacere. Che gioia ti ha dato la moda l’anno scorso? Ami ancora vestirti come si deve?

Beyoncé: Durante la quarantena la moda è stata una fuga per me. Io e i miei figli abbiamo creato i Fashion Fridays. Ogni venerdì ci vestivamo coi miei vestiti o realizzavamo abiti insieme e ci facevamo le foto. È stato un rituale per noi e un’opportunità per affrontare questo folle anno insieme. La nuovissima collezione di Ivy Park è stata ispirata da questa nuova tradizione. Utilizza colori accessi e brillanti per ricordarci di sorridere. Ho usato molto giallo fluo e corallo combinato con il celeste e colori terra che sono molto rassicuranti. Mi hanno dato gioia e mi hanno fatto sorridere nel pieno di un momento difficile per tutti noi.

Edward: I colori evocano sicuramente gioia. Che altro dovremmo sapere sulla collezione?

Beyoncé: È un onore avere Ivy Park su British Vogue. Grazie. Ivy Park si basa sui dettagli e la vestibilità è estremamente importante, il girovita cade al punto giusto per stare bene sul corpo, tessuti extra attorno alla pancia per dare un ventre piatto. Vestire sportivi è la base e giacche oversize e tessuti leggeri li completano. La mia visione per la collezione è che sia divertente, funzionale e alla moda con opzioni sportive ovviamente da poter indossare in palestra, nei locali, dalla partita di basket alla pista da ballo. Il mio obiettivo è che sia inclusiva dallo stile alla taglia.

Edward: Voglio spostare la tua attenzione sul tuo visual album ‘Black Is King’. È un esempio di come la cultura può aiutare a formare un cambiamento della società. Come hai iniziato a lavorare a un progetto del genere?

Beyoncé: È iniziato in modo semplice, nel mio giardino. Volevo girare uno o due video per l’album ‘The Gift’ e dopo è esploso. Abbiamo girato in Nigeria, Ghana, a Londra, Los Angeles, Johannesburg e a KwaZulu-Natal in Sudafrica dove abbiamo girato con le donne della tribù Himba. C’è voluto un incredibile gruppo di creativi da tutto il mondo e molti di noi eravamo discendenti africani che raccontavamo la parte della nostra storia familiare e le storie nascoste. ‘Black Is King’ è stata una produzione enorme che ha coinvolto un grandissimo numero di artisti brillanti che tipicamente non si vedrebbero lavorare in un progetto Disney. Finora!

Edward: Black Is King ha riassunto molto di quello che stava accadendo nel mondo. Hai scelto di condividere il tuo riflettore con un gruppo di colleghi artisti vari e affascinanti. Come si arriva a Beyoncé?

Beyoncé: Provo a lavorare con persone che mi spingono a diventare un’artista ed essere umano migliore. Amo creare un ponte per artisti di talento che solitamente non lavorerebbero insieme. Mettere insieme tutte queste prospettive ed esperienze crea grandi storie. Credo che la grande arte venga fuori quando sei costante, lavori sodo e ci aggiungi l’idea: il tuo dono troverà una casa prima o poi.

Edward: Perché scovare talenti nascosti è così importante per te?

Beyoncé: Non tutti hanno l’opportunità di essere assunti per lavore con Vogue o per girare un film o per creare una linea di abbigliamento e ciò è dovuto alla mancanza di diversità. Mi sono impegnata a cambiare le mentalità coi miei progetti. Ho investito il cento per cento dei miei guadagni assicurandomi che avessimo nel film il meglio in termini di persone e produzione perché so che il livello di qualità che ogni produzione necessita lo possiamo trovare in un gruppo vario. Tu ed io sappiamo che è così. Spero che questo film mostri che tutti noi dobbiamo prendere decisioni consce per esaminare talenti nuovi da comunità varie e multiple.

Edward: La moda è ovviamente un elemento importante del progetto, oltre che nella tua vita e carriera. Come si sono sviluppate le scelte stilistiche e qual era l’intento?

Beyoncé: Era fondamentale che lavorassimo con stilisti africani e il guardaroba ha amplificato temi chiave del film come la ricchezza e l’eccellenza dei neri. La moda ha mostrato cultura e patrimonio. Il modo in cui abbiamo usato il colore per transitare da un’emozione a un’altra è stato intenzionale e simbolico. Una delle migliori parti del film è stata la collaborazione e il rispetto reciproco dei creativi afroamericani e dei creativi africani. Girare il film è stata sicuramente un’avventura. Mi sono esibita nel mezzo delle dune di sabbia e ho nuotato in mezzo all’oceano. Sono atterrata sulle montagne per nuotare nelle cascate. Girare alle cascate Havasu al Gran Canyon sarà sempre una delle mie location preferite. La tribu Havasupai è stata molto cortese e ci ha permesso di girare lì, mai avvenuto prima d’ora. Mi sento molto onorata che hanno fatto un‘eccezione per noi e per questo progetto. È stata una bellissima esperienza.

Edward: Essendo un erede ghaniano, ero molto felice di vedere il tuo lavoro che celebrava la cultura africana in maniera così dedita e con passione. In quanto afroamericana, come ti vedi e come vedi il tuo lavoro in rapporto alla comunità nera mondiale?

Beyoncé: Un saluto al Ghana! Abbiamo girato lì per il video di ‘Already’. Abbiamo lavorato con Shatta Wale e il coreografo Dancegod Lloyd. Sto facendo quello che la mia famiglia ha sempre fatto celebrando ed elevando la comunità nera. Stiamo investendo nell’istruzione dei giovani con borse di studio per i college americani e nella formazione lavorativa col nostro programma BeyGOOD in Sudafrica. Sono anche orgogliosa del lavoro che abbiamo fatto attraverso BeyGOOD e NAACP per sostenere le piccole imprese di proprietà dei neri che non sarebbero sopravvissute quest’anno.

Edward: Ti va di approfondire il tuo processo creativo?

Beyoncé: Scelgo di investire il mio tempo ed energie soltanto in progetti che mi appassionano. Una volta che ho preso l’impegno, do tutta me stessa. Inizio identificando la mia intenzione e accertandomi di essere allineata coi collaboratori per lo stesso scopo. È necessaria molta pazienza con me. Il mio processo è molto tedioso. Esamino ogni secondo dei filmati diverse volte e controllo avanti e indietro. Trovo un pizzico di magia e poi la distruggo. Continuo a costruire più strati e ripeto lo stesso processo di montaggio per mesi. Non mi fermo finché non ha raggiunto il suo pieno potenziale. Credo che la mia forza sia capire come la narrazione della storia, la musica, le luci, gli angoli, la moda, la storia, la danza, la direzione artistica e il montaggio lavorino insieme. Sono tutti importanti allo stesso modo.

Edward: Sei stata una sostenitrice del cambiamento, offrendo il tuo sostegno durante un momento difficile per molte famiglie, soprattutto a chi ha sofferto maggiormente durante la pandemia del Covid-19. Come vedi il tuo lavoro da artista e il modo in cui usi la voce da attivista lavorare insieme?

Beyoncé: Provo a pensare al modo più produttivo per poter aiutare. Ho lavorato con la mia chiesa di Houston, mia madre, Jack Dorsey (AD di Twitter) per installare aree di tamponi per molti cittadini di Houston, soprattutto per quelli di aree economicamente provate, che più di chiunque altro non avevano accesso agli esami in quel momento. Ho lavorato con un ospedale locale di Houston, sostenendoli con provviste e qualunque cosa servisse per curare al meglio i pazienti contagiati. È stato commovente vedere le foto dalle aree di tamponi e leggere le lettere delle persone che erano ad alto rischio, a causa delle loro condizioni di salute preesistenti, che hanno potuto curarsi e tornare a casa in sicurezza dall’ospedale. Ho aiutato ancora più persone coi fondi raccolti dal remix di ‘Savage’ con Megan Thee Stallion. Abbiamo donato i ricavi per sostenere le vittime del Covid-19. Ho fatto lo stesso con la canzone ‘Black Parade’. È stato un anno di servizio per me.

Edward: Hai dedicato molto tempo del tuo ambito creativo lavorando per elevare le voci nere, africane. Perché questa missione è stata così importante per te?

Beyoncé: Qualcosa si è rotto dentro di me dopo aver dato alla luce la mia prima figlia. Da quel momento ho realmente compreso il mio potere e la maternità è stata la mia più grande ispirazione. È diventata la mia missione assicurarmi che vivesse in un mondo dove si sente davvero vista e valutata. Mi ha ispirato profondamente il mio viaggio in Sudafrica con la mia famiglia e dopo che è nato mio figlio, Sir Carter, ho sentito che era importante innalzare ed elogiare i nostri ragazzi e assicurarmi che crescessero con film, libri e musica che promuovono l’intelligenza emotiva, il valore di se stessi e la nostra ricca storia. Ecco perché ‘Black Is King’ è dedicato a lui.

Edward: Ti senti cambiata come persona dagli eventi del 2020? Se sì, in che modo?

Beyoncé: Sicuramente cambiata. Sarebbe difficile affrontare la vita in una pandemia e l’attuale disordine sociale e non essere cambiati. Ho imparato che la mia voce è più limpida quando sono a riposo. Ho molto amato questo momento con la famiglia e il mio nuovo obiettivo è di rallentare e cambiare le cose stressanti della mia vita. Sono entrata nell’industria musicale quando avevo 15 anni e sono cresciuta col mondo che mi osservava e ho rilasciato progetti senza sosta. Ho pubblicato ‘Lemonade’ durante il ‘Formation World Tour’, dato alla luce i gemelli, mi sono esibita al Coachella Festival, ho girato ‘Homecoming’, sono partita per un altro tour mondiale con Jay, poi ‘Black Is King’, tutto di seguito. È stato molto pesante e frenetico. Ho trascorso molto tempo concentrandomi sulla creazione della mia eredità e rappresentando la mia cultura nel miglior modo possibile. Ora ho deciso di concedermi il permesso di concentrarmi sulla mia gioia.

Edward: Questi mesi ti hanno anche forse cambiata come genitore? Come parli a Blue Ivy degli eventi attuali e qual è il tuo consiglio per genitori nel tuo stesso ruolo che provano a spiegare le difficili realtà di oggi ai loro figli?

Beyoncé: Sono diventata più brava ad ascoltare. Blue è molto sveglia e sa bene che c’è un cambiamento in corso ma è il mio lavoro da genitore fare del mio meglio per mantenere il suo mondo più positivo e sicuro possibile per una bambina di otto anni. Il mio consiglio è amarli ora più che mai. Dico ai miei figli che non sono mai troppo piccoli per contribuire a cambiare il mondo. Non sottovaluto mai i loro pensieri e sentimenti e controllo per capire quanto tutto questo li stia condizionando. Blue ha visto alcune reazioni al video di ‘Brown Skin Girl’ e anche alcuni video del lavoro di beneficenza che ho fatto quest’anno. Quando le dico che sono fiera di lei, lei mi dice che è ancora più orgogliosa di me e che sto facendo un ottimo lavoro. È trooooooppa dolcezza. Mi riempie il cuore. Penso che il miglior modo per insegnargli sia essere l’esempio.

Edward: Hai creato film di successo e prodotto concerti mondiali, senza menzionare i movimenti culturali dei tuoi album. In quanto imprenditrice e artista, cosa ti rende più orgogliosa?

Beyoncé: Essere proprietaria dei miei film, delle mie linee di abbigliamento e dei masters (musica) è importante per me. Le tue canzoni, la tua immagine, il modo in cui conduci gli affari non devono essere creati da un punto di vista commerciale o da un punto di vista maschile. Puoi decidere cosa vuol dire successo per te. Essere al primo posto non significa necessariamente migliore qualità. Il successo commerciale certamente non corrisponde ad avere impatto. La diffusione culturale è inestimabile.

Edward: Beyoncé tutti noi crediamo che tu possa fare tutto. C’è qualcosa che non sai fare?

Beyoncé: Perdo sempre il telefono a casa o in ufficio e non so mai dove lascio le chiavi. Il mio telefono inoltre è perennemente morto. Confondo giorni e date tutte le volte, ma ti assicuro che mi ricordo ogni singolo dettaglio di una conversazione, quello che indossavi o come avevi i capelli. È proprio ridicolo.

Edward: Questo devo saperlo. Qual è la tua prelibatezza preferita texana?

Beyoncé: Wow. È difficile sceglierne una. È buono il cibo in Texas! Amo il pesce al Cajun al Pappadeaux. Il barbecue in Texas è mmmm. Come anche il cibo messicano e il cibo del Sud. Mangiamo cibo del Sud ogni domenica dopo la messa. Non c’è nulla di meglio di un po’ di patate dolci caramellate su coda di bue e maccheroni.

Edward: C’è qualcosa di sorprendente che ti riguarda?

Beyoncé: È una cosa casuale ma ho due alveari. Veri. Sono a casa da un bel po’ ormai. Ho circa 80,000 api e facciamo centinaia di barattoli di miele all’anno. Ho iniziato con gli alveari perché le mie figlie, Blue e Rumi, entrambe hanno pesanti allergie e il miele ha infinite proprietà curative.

Edward: Ma allora sei davvero Queen B! (l’ape regina!)

Beyoncé: Haha!

Edward: E infine come sarà quest’anno il Natale per te e la tua famiglia? Lo stai aspettando? Qual è la tua tradizione familiare preferita?

Beyoncé: I gemelli hanno tre anni e ora sono grandi abbastanza per capire il Natale. Io amo il Natale. Decoriamo biscotti e addobbi. Inoltre collezioniamo addobbi con le cose preferite di ciascuno. Decoriamo mentre ci scateniamo con le musiche natalizie. Blue lascia il latte e i biscotti per Babbo Natale e scrive sempre a lui la più bella lettera di Natale. Ci svegliamo presto e apriamo i regali e poi facciamo un mega pranzo con tutta la famiglia. Amo la gioia e lo stupore dei bambini a Natale. Mi fa sentire una bambina.

British VOGUE