Alessandro
5 anni di “Run The World”: l’inno femminista più iconico di Beyoncé
21 Aprile 2016
in Servizi

Who run the world? Girls! “Run The World (Girls)” è il primo singolo del quarto album di Beyoncé, “4”, che è stato pubblicato il 21 aprile 2011 e reso disponibile sulle piattaforme digitali dopo la sua comparsa in rete a causa di un leak.

“Run The World” è un vero e proprio inno femminista paragonato a “Diva” e “Independent Women” dai critici musicali che ha anticipato il quarto album inizialmente intitolato “Revolution” (=Rivoluzione) e che campiona “Pon De Floor” dei Major Lazer: scritta da Beyoncé e The Dream, mentre Switch, Shea Taylor e Beyoncé si sono occupati della produzione del brano.

L’impronta femminista e il potere alle donne, che hanno sempre caratterizzato la musica di Beyoncé, sono pienamente espressi nel testo del brano:

Chi governa il mondo? Le ragazze! La mia persuasione può costruire una nazione. Questo va a tutte le mie donne che ottengono quello che vogliono con il duro lavoro. Lo so che ami il fatto che siamo così furbe da fare tutti questi milioni. Forti abbastanza da mettere al mondo bambini, e poi tornare a lavoro.

Una uptempo dal beat martellante e dal sound africano, elettronico e futuristico che forse aveva ricevuto un’accoglienza tiepida al suo rilascio nel 2011, nonostante fosse uno dei brani più suonati nei club. Il brano e l’album “4” sono stati colpiti dal leak in rete (ben 3 settimane prima del rilascio, l’album era in rete), che sicuramente ha influito sulle classifiche. L’album ha ottenuto ben 10 milioni di download su Extra Torrent: è stato uno degli album più scaricati illegalmente di sempre, come ha dichiarato il portale Extra Torrent.

“La mia musica è finita in rete e anche se non è esattamente come pensavo di presentare i miei nuovi brani, apprezzo la risposta positiva dei miei fan. Quando registro musica, penso sempre ai miei fan che cantano ogni singola nota e ballano su tutti i beat. Creo musica per rendere le persone felici e apprezzo che tutti siano stati così ansiosi di ascoltare le mie nuove canzoni.” Commentava così Beyoncé nel 2011.

La Sony è tuttavia riuscita a far causa per $ 233,000 e incriminare l’uomo che ha messo in rete il disco, un uomo che lavora nell’industria musicale e che già in passato aveva messo in rete altri album.

Ciò nonostante, l’album ha debuttato alla # 1 nella Billboard 200 Album Chart con 310,000 copie vendute nel territorio statunitense durante la prima settimana di vendita.

Questo è uno dei motivi per cui, anche grazie alla sua etichetta Parkwood Enterintament, Beyoncé è sempre più segreta fino al momento della pubblicazione dei suoi nuovi progetti, oltre al fatto che, dopo aver registrato nuovi brani, svuota gli hard disk degli studi dove registra.

Il brano ha venduto oltre 3.3 milioni ed è finito nelle top 10 e top 20 in Europa e Oceania ed è disco di platino negli Stati Uniti, Canada, Australia e disco d’oro nel Regno Unito, Nuova Zelanda, Danimarca e Belgio.

Il video, che ha vinto un MTV Video Music Award per ‘Best Choreography’ nel 2011, è stato girato da Francis Lawrence e ha coinvolto ben 8 coreografi, tra questi Frank Gatson, Sheryl Murakami  e i Tofo Tofo che dal Mozambico hanno raggiunto Beyoncé per insegnarle i passi di danza che Beyoncé aveva visto su YouTube precedentemente e che voleva assolutamente imparare.

 

 

A distanza di 5 anni è una delle hit più conosciute e apprezzate dal pubblico: è diventata una delle esibizioni più amate nei tour e soprattutto uno dei brani più riconosciuti dalle colleghe e amiche femministe, da Michelle Obama a Madonna, fino a finire nelle playlist dedicate alle donne di tutti i servizi di musica in streaming online.

 

“Run The World” è stato il brano d’apertura del Mrs. Carter Show World Tour (2013-2014) e il 22 maggio 2011 a Las Vegas Beyoncé, che è stata premiata dalla madre Tina col premio speciale Millennium Award ai Billboard Music Awards,  ha offerto sulla ABC una delle sue esibizioni televisive più iconiche: Beyoncé, allora incinta di Blue e più carica che mai, ha ottenuto una standing ovation e l’applauso più forte di tutta la serata, secondo il quotidiano Chicago Tribune.

 

 

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