Alessandro
10 anni di relazione con Beyoncé: parla l’ex fidanzato Lyndall Locke
27 Ottobre 2015
in News

Lyndall Locke, primo fidanzato di Beyoncé (allora 12enne) per 10 anni (1993-2003), parla della sua relazione con Queen Bey all’interno del libro “Becoming Beyoncé – The Untold Story”, la biografia non autorizzata su Beyoncé di J Randy Taraborrelli, ora nelle librerie americane.

 

Vi riportiamo alcuni estratti del suo ex fidanzato Lyndall che descrivono Beyoncé durante i 10 anni di relazione con Lyndall:

 

 

“Era così concentrata e sapeva benissimo quello che voleva. Ha iniziato a cantare quando aveva 5 anni e i suoi genitori l’hanno sempre sostenuta.

 

Il padre di Beyoncé si interessava affinché non facessi danni con lei. Al concerto di Brian McKnight, quando Bey aveva 13 anni, ci siamo dati il nostro primo bacio; baciava da dio. Facevamo cose normalissime da fidanzati, come uscire, anche se non mi permettevano di restare a dormire con lei.

 

Quando le chiedevo perché cantava mentre correva, mi rispondeva: ‘Perché papà mi ha detto che mi aiuta a migliorare il controllo del fiato e la capacità polmonare. Devo essere in grado di esibirmi sul palco per ore quando sarò una star.’

 

Siamo stati insieme 10 anni. L’ho vista cambiare. Aveva bisogno di qualcuno come Jay Z per giungere ad un altro livello.

 

Nel 1993 la sua migliore amica Kelly Rowland mi ha presentato Beyoncé in chiesa a Houston. Suo padre era un manager della Xerox e sua madre gestiva un salone di acconciatura, dove Beyoncé si esibiva deliziando le clienti della madre.

 

La sua famiglia era molto unita. Uscivamo e andavamo al cinema e a mangiare il pollo. Eravamo due ragazzini innamorati per la prima volta.

 

A 12 anni non era una ragazzina come tutte. Viveva e respirava la sua carriera.

 

I suoi genitori investivano tutti i soldi per avere i migliori vocal coach, insegnanti di danza e manager. Non frequentava la scuola ma veniva seguita privatamente a casa per aver più tempo per provare.

Suo padre si era licenziato per seguire Bey e in un periodo sono finiti in bancarotta: tutte le spese della famiglia erano indirizzate a Beyoncé.

 

È venuta al mio ballo di fine anno, si è divertita, ha ballato molto e mi ha detto: ‘È bello essere normale, essere una ragazza.’

 

Amava molto suo padre, ma era consapevole del dolore che causava a sua madre (la tradiva).

 

Ha avuto pochi partner: è cresciuta con la consapevolezza che non doveva fidarsi degli uomini.

 

 

Tutti i soldi venivano investiti nella sua carriera. Manteneva la sua vita personale lontano da quella professionale.

 

Parlavamo al telefono per ore, mai usciva fuori qualcosa sulla musica.

 

Ero molto estroverso e simpatico, la facevo ridere.

 

 

Sono stato un bugiardo. Quando avevo 15 anni e lei 13, le ho confessato di aver perso la mia verginità con un’altra ragazza della parrocchia. È scoppiata a piangere e mi ha messo giù.

 

 

Ci siamo lasciati ma poi di nuovo insieme.

 

Ero spesso da solo quando andava in tour, quindi più avanti l’ho tradita nuovamente.

 

 

La sua ispirazione era sua madre, ecco perché era una ragazza forte.

 

Tina gestiva la casa, il suo salone di acconciatura e lavorava per promuovere Beyoncé, oltre a essere una madre fantastica. Anche quando suo marito la tradiva sopportava mantenendo la famiglia unita.

 

Beyoncé mi diceva che non avrebbe mai fumato o bevuto perché avrebbe rovinato la voce. Era una maniaca del controllo.

 

Quando aveva 16 anni stavo portando lei e sua cugina Angie al mare e una macchina improvvisamente è finita davanti a noi, fino a capovolgersi sul lato della strada e finire fuori strada.  

 

Dopo aver controllato le condizioni dei passeggeri di quell’auto (nessun ferito), Beyoncé e Angie se ne erano già andate.

Quando sono riuscito a trovare un passaggio per tornare a casa, ero arrabbiatissimo e Beyoncé mi disse: ‘Non posso essere coinvolta in quei casini. Devo pensare bene e rimanere lì non sarebbe stato intelligente.’

 

Al mio 19esimo compleanno stavo fumando erba, arriva Bey, mi abbraccia e mi dice: ‘Cavolo!’.

Stava promuovendo il secondo album delle Destiny’s Child e io stavo fumando erba. Non volevo che in qualche modo la influenzasse negativamente. Era così presa dalla sua immagine e dalla sua carriera mentre io volevo solo divertirmi ed ero senza direzioni. Quando hanno iniziato a spaccare, era ovvio che cambiasse. Era diventata fredda. Le ho detto che stava diventando un’altra persona e mi ha guardato e mi ha detto: ‘Lo so.’

Le ho risposto: ‘Vorrei potessimo avere una vita normale’ e mi ha così riposto: ‘Non voglio una vita normale. È da quando ero piccola che aspettavo tutto questo.’

 

 

 

Beyoncé aveva ottenuto dei pass del backstage per vedere Janet Jackson esibirsi a Los Angeles nel 2000 ed ero molto nervoso, Janet mi ha detto: ‘Mi ricordi uno dei miei nipoti.’ E le ho risposto: ‘Beh, tuo nipote deve essere particolarmente bello!’

Beyoncé si è consultata con sua cugina Angie e Angie mi accompagnato fuori. Fa male, avevo 20 anni, ero felice di essere lì a incontrare Janet Jackson, ma avevano un’immagine da proteggere. Era lavoro per loro. Io non ero adatto lì.

 

‘Beyoncé era molto dolce. In qualsiasi stato si trovasse, mandava un biglietto. Ma volevo che finisse. Lyndall aveva bisogno di farsi una vita sua e non stare lì ad aspettare.’ [La madre di Lyndall]

 

In una limousine con un bicchiere di whisky in mano accompagnavo Beyoncé a Los Angeles per un concerto delle Destiny’s Child e Mathew mi raggiunse nel backstage per dirmi: ‘Che figura fa Beyoncé? Se non ti dai da fare per una vera carriera, lei se ne andrà.’

 

Nel 2002 aveva iniziato a parlare spesso di questo Jay Z. Stavo uscendo dalla sua vita.

 

Quando nel 2003, prima che partisse per un tour mondiale con le DC, l’ho affrontata su Jay Z mi disse: ‘Non è nemmeno il mio tipo.’ Abbiamo comunque deciso di interrompere la nostra relazione.

 

Riguardo al licenziamento di suo padre come manager, la fama le è costata molto in termini di rapporti. Ma era pronta a pagare il prezzo.

 

 

Non parlo con Beyoncé da anni. Sono felice per lei, ma amo la mia vita e il mio lavoro. So che ero speciale per lei e so che mi amava. A quell’età pensi che resterai insieme per sempre, ma poi la vita va avanti.

 

Non sono sorpreso del suo successo. Ha sempre voluto arrivare in alto, è lei. Lo voleva tantissimo. Conosceva il suo destino.”